Sicurezza stradale, Roma è ultima tra le capitali europee

Secondo una ricerca elaborata da Cyclomedia solo il 26% dei romani considera sicure le strade della città, mentre a Helsinki si arriva all'84%

Gli abitanti di Vienna e Varsavia si sentono sicuri sulle strade delle loro città, mentre i romani molto meno. È quanto emerge dall’Indice di sicurezza stradale urbana 2022 elaborato da Cyclomedia. L’azienda ha condotto un’indagine su un campione di quasi 4 mila cittadini europei al fine di analizzare la percezione della sicurezza stradale in sedici capitali europee.

LE CITTA PIÙ SICURE

Al primo posto ci sono a pari merito appunto Vienna e Varsavia, che ottengono l’85% di giudizi positivi sulla sicurezza stradale da parte dei propri cittadini e superano abbondantemente la media europea del 71%, così come Helsinki (84%), Oslo (84%), Stoccolma (83%) e Copenaghen (83%). Gli abitanti di Roma, di contro, hanno la minor percezione di sicurezza generale (26%), distaccando in negativo anche le altre capitali sul fondo della classifica, Parigi (60%) e Praga (57%).
Al contrario di Vienna e Varsavia, meno di un quarto degli abitanti di Roma (23%) consiglierebbe di vivere nella città in termini di sicurezza stradale e il 90% delle persone si sente più sicuro in auto piuttosto che in bicicletta. Tra i motivi riportati, sicuramente l’alto numero di sinistri. Gli intervistati di Roma, nfatti, affermano di avere paura ad utilizzare le strade della loro città a causa del pericolo di incidenti (37% rispetto al 22% della media europea). Ciò si deve principalmente a due fattori: la mancanza di adeguata illuminazione stradale (80%) e la scarsa qualità del manto stradale (85%).
 
“È importante fare tesoro dell’opinione dei cittadini, partendo dalla consapevolezza dei propri punti di forza per poi cercare di intervenire prontamente in tutte le aree migliorabili – dice Filippo Troiani, Responsabile di Cyclomedia in Italia. “Oggi ogni municipalità nel Paese deve lavorare per il raggiungimento di standard di sicurezza sempre più elevati: eliminare le vittime della strada entro il 2050 è una responsabilità importante e condivisa”.